Tra sabato 7 dicembre e lunedì 9 dicembre, l’esperto dell’ONU si è recato nello stato del Maranhão e ha effettuato una visita alla comunità di Piquiá (sabato 7), dove gli abitanti hanno dovuto affrontare i disastrosi impatti sulla salute causati dall’inquinamento ambientale e acustico dell’industria mineraria e siderurgica. Anche se la situazione è stata denunciata per anni, rimane tuttora impunita. Dopo la visita, il relatore interrogherà le autorità statali e federali sul caso di Piquiá oggi (lunedì 9) nella capitale dello stato del Maranhão e più tardi durante la settimana a Brasilia.
"Speriamo che questa visita dia maggiore visibilità internazionale al caso di Piquiá, che è stato a lungo ignorato dallo Stato. Contiamo che il relatore faccia pressione sulle autorità affinché rafforzino e applichino efficacemente la legislazione ambientale esistente. Ma gli chiediamo anche di rivolgere un forte appello a Vale, Viena Siderúrgica, Gusa Nordeste, Aço Verde Brasil e Cimento Verde Brasil (gli ultimi tre fanno parte del Grupo Ferroeste) per riparare i danni causati e allinearsi immediatamente alle normative esistenti", ha dichiarato Sandra Carvalho, vicepresidente della FIDH e coordinatrice di Justiça Global.
Il relatore speciale, il cui mandato è quello di monitorare gli impatti dannosi sui diritti umani generati da sostanze e rifiuti pericolosi, ha il potere di allertare gli organismi delle Nazioni Unite sulle violazioni riscontrate e di formulare raccomandazioni.
Da decenni ormai, giorno dopo giorno la popolazione di Piquiá difende i propri diritti e lotta per la propria dignità. Nonostante le violazioni e in un contesto di scarse risorse e sostegno limitato, la comunità non si è arresa. È riuscita ad organizzare e ottenere le risorse necessarie per essere trasferita in un nuovo insediamento chiamato Piquiá da Conquista, dove si sta costruendo un futuro lontano dall’inquinamento. Tuttavia, c’è il rischio che il contesto politico in Brasile, in particolare i tagli di bilancio dei programmi sociali adottati dal governo di Jair Bolsonaro, possano influenzare direttamente la conclusione del processo di delocalizzazione.
"Finché la comunità di Piquiá continuerà ad affrontare problemi di salute dovuti all’inquinamento atmosferico e continuerà ad essere esposta a rifiuti tossici e pericolosi derivanti da una gestione impropria da parte delle aziende siderurgiche, non ci sarà giustizia. Nel suo messaggio, l’esperto dell’ONU deve anche esigere garanzie di non ripetizione, in modo che le generazioni future a Piquiá possano godere pienamente del loro diritto avivere in un ambiente sano", ha affermato Danilo Chammas di Justiça nos Trilhos.
Oggi, chiediamo fermamente che lo Stato brasiliano garantisca la rapida conclusione dei processi in corso e l’attuazione delle decisioni giudiziarie già emesse a favore delle famiglie di Piquià colpite negativamente dall’industria della ghisa e dell’acciaio e che si adoperi per garantire un risarcimento effettivo per le vittime". Vanno inoltre avviate procedure investigative e vanno imposte sanzioni alle persone fisiche e giuridiche responsabili. Alle imprese deve essere dato un ordine esplicito di allinearsi alle norme giuridiche esistenti secondo un calendario rigoroso e di fornire garanzie di non ripetizione. Infine, le aziende interessate devono adottare le misure necessarie per proteggere le famiglie dai rifiuti tossici e interrompere immediatamente l’attività laddove essa sia condotta senza licenza.
Ci aspettiamo che la visita del Relatore Speciale serva a riportare Piquiá al centro dell’opinione pubblica e all’ordine del giorno dell’agenda politica. Tuncak terrà una conferenza stampa il 13 dicembre 2019 alle 14:00 a Brasilia, dove condividerà le sue osservazioni preliminari. Il relatore speciale presenterà una relazione completa con le sue analisi e raccomandazioni al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a settembre 2020.